Ya sabemos que el màs brillante cuadro de la polìtica argentina no habla inglés. Y sabemos que cree que los medios locales que no son del gobierno son simples monigotes de la oligarquìa.....capaz le interesa saber lo que opinan de ella en otros paìses...
"La humillación sufrida por los Kirchner, la presidenta argentina y su marido y antecesor, en las elecciones supone un cambio político y anticipa incertidumbres en la tercera economía de América latina."
"La pareja gobernante había hecho de los comicios del domingo un referéndum sobre su gestión de la crisis y su crispado manejo de los asuntos públicos, que los argentinos han zanjado quitando al oficialismo peronista la mayoría en la Cámara baja y el Senado"
"Los votantes han suspendido no sólo la gestión económica del dúo presidencial, su innecesario y perdido enfrentamiento con los agricultores a cuenta de una subida confiscatoria de los impuestos, la nacionalización del sistema de pensiones o las trabas a la inversión exterior, expresiones todas de un nacionalismo populista y un anquilosado burocratismo que bebe en el peronismo más añejo. El malestar tiene también que ver con la inseguridad ciudadana y un aumento de la inflación, el 15% extraoficialmente, que el Gobierno maquilla sin ningún pudor desde los centros estadísticos oficiales".
"los resultados electorales suponen una bocanada de aire fresco, y no sólo porque alumbran una alternativa a una pareja desgastada, puesto que la popularidad de Cristina Kirchner, tras año y medio de mandato, dista mucho de cuando fue elegida". ...
"A mi-mandat de Cristina Kirchner, la situation s'annonce difficile pour le gouvernement. Invoquant la crise mondiale, la présidente avait avancé au 28 juin la date des législatives, prévues initialement en octobre. Les nouveaux élus ne rentreront toutefois en fonction que le 10 décembre, ce qui suscite des interrogations sur la manière dont le chef de l'Etat pourra gouverner au cours des cinq prochains mois. "Il y a un message des urnes : le cap doit changer", a noté le politologue Rosendo Fraga.
Le contexte économique est défavorable. L'Argentine est entrée en récession, selon les économistes privés qui contestent les chiffres officiels. Les Kirchner sont en confrontation permanente avec le monde rural, la presse, l'Eglise, des industriels et de nombreux Argentins, qui leur reprochent un style autoritaire."
"A STELLA di Cristina Kirchner, seconda peronista - dopo l' ineffabile Isabelita - presidente d' Argentina, è già tramontata dopo appena venti mesi. Eletta meno di due anni fa con il 45% dei voti Cristina, da domenica, è un' anatra zoppa come dicono in America: un presidente costretto a governare senza il favore del Parlamento. Il suo partito ha perso 17 seggi (+ altri 4 di formazioni alleate) alla Camera ed avrà una maggioranza molto risicata al Senato. Ma il risultato delle elezioni di medio termine di domenica scorsa ha fatto un' altra vittima molto eccellente: il marito della "presidenta" che era sceso in campo, da segretario del partito peronista, proprio per sostenerla
Oggi, appena un argentino su tre condivide le sue scelte e il risultato del voto, con il partito dei Kirchner in minoranza nelle quattro principali province del paese (Buenos Aires, Santa Fè, Cordoba e Mendoza), evidenzia un malessere verso il governo più serio di quello che tutti i sondaggi della vigilia avevano segnalato. La crisi economica (Cristina aveva anticipato di quattro mesi le elezioni di medio termine proprio affinché non si svolgessero nel momento peggiore, previsto per ottobre), il ritorno di un' alta inflazione, la microviolenza e tante promesse mancate l' hanno logorata. E forse in fondo anche la sua immagine. Le migliaia di vestiti (non ne ripete mai uno), le scarpe, i gioielli. Gli sperperi dello shopping. Tutto buono per una Argentina vincente e ottimista, quella che le aveva trapassato il marito dopo gli anni del nuovo boom delle materie prime e dell' esportazione. Tutto inadatto all' Argentina di oggi, di nuovo piegata su stessa e in crisi. Anche il carattere ha avuto la sua parte. Cristina è sfrontata e aggressiva. Non tratta, impone. Quando ci riesce e anche quando non ci riesce come s' è visto nel lungo conflitto con i fazenderos per le tasse sulle esportazioni.